Trittico per mia madre

Modulazione di attesa

Mi sono fermato.
Sul ciglio della strada.
Dove si fermano i poveri
dove camminano i resti dell’uomo
e sosta appena un’auto da riparare.
Vi esitano solo i ricordi
e le attese.

Oggi non ho incontrato
la voce di mia madre
e il suo volto.
Ed ora l’attendo come un accattone.
La mia povertà mi ha fermato.

Dal viale
perfino gli uccelli
sono partiti.
Ma non volano lungo l’asfalto.
Attraversano la strada come i poveri
senza guardare il semaforo.
E si fermano solo ai lati
sugli alberi
mentre modulano
il loro canto di attesa.

Così mi sono fermato.
E il mio passo
si è spento sul ramo del cedro
sul ciglio della strada
in attesa di mia madre.

Mia madre.
Non attraverserà il mio cammino
senza dire il suo nome
senza dirmi il suo volto
e velare il suo amore che mi ha fermato.

Poi la mia povertà
riprende un volo breve d’uccello
per incontrare di nuovo la voce di mia madre
un passo più in là.
E modula questo povero canto
di ricordo e di attesa
come un mendico sul ciglio della strada.

Attendo il volto di mia madre.


Solo una mano

Non vivo, madre,
se viene la sera,
io che ho paura del buio.

E tu mi dicevi, bambino:

  • Nel buio c’è solo la notte!
  • E a te pare poco la notte?
  • Ti sono compagne le stelle!
  • Ma sono troppo lontane
    per dare loro la mano.
  • Ti guarda la luna dall’alto!
  • Ma il prato si tinge di freddo
    davanti al suo muto sorriso.
  • Se canti nel cuore,
    il tempo ti vola coi passi!
  • Ma dove ci porta la strada?

Solo una mano, madre,
il mite sorriso tuo complice e vero,
ora che un’altra notte ci attende.


Solo Madre

Ti sentivo eterna,

ora che gli anni indugiano
oltre i cancelli del cortile,
sul prato sempre verde
e i vasi dai fiori di stagione.

Ti pensavo immortale,

come l’ulivo del giardino,
raccolta ormai nel desiderio
di spargere la vita ed il sorriso
stretto nelle mani stanche.

Ti sapevo presente,

discreta come il vento
leggero lungo la vallata
e il fiume libero e vicino
che mormora tra i giunchi.

Ora sei solo madre,

inerme volto di pace,
dono e silenzio aperto
sulle acque che piano
si fondono con il grande mare.

a mia madre malata terminale