Frammento d’amore

                 Solo vertigini

d’una caduta in lucide utopie:

anche la carne si genera da un sogno,

                anche l’incanto.

                Ora pesa il futuro:

oltre il crinale dove non sono più solo

riprendo il sacco del mio libero andare

e quando mi chiedi che cosa porto di nuovo

lo apro e basta,

a tutti, e basta.

                Ancora a comporre frammenti

d’un mosaico informe

sui tratti del lungo nomade andare.

                Forse un volto. Ed un nome.

18.12.1991

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