Lamentazione

Voglio destare la voce dell’aurora

sopra deserti di pace

e intessere  una mesta trenodia

all’ombra dei palmeti

percorsi da fremiti d’orrore:

che un turbine di fuoco

genera macerie umane

dal seno squarciato della terra.

Anche i gabbiani tornano dal mare,

tornano fragili stormi di rondoni

il volo spezzato dalle onde di maestrale,

ma le dune di sabbia

divorano uomini contro.

E solo

il vento ulula

alle mute ossa dei vinti

che sorgano a illimiti pianure di calore

oltre pareti fredde di morte.

per i soldati del ‘desert storm’ sepolti vivi dentro trincee di sabbia

22.2.1991

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