Apri la mano ad un cammino
e mi doni a me stesso:
oltre lo spazio ambìto che mi accoglie
cerco lo sguardo
che solo si compiace
dei passi incerti sulla terra nuda.
Se mi attendi, ritorno:
alle braccia invocate oltre la paura,
alla voce che ascolta
gli inquieti silenzi d’un bambino,
al seno aperto che mi ha reso vivo,
quando alita il nulla dentro il mio confine.
20.10.1992