Il mio colore leggero
stamane
impalpabili refoli d’aria
e gocce sospese d’autunno,
che piano
s’insinua dentro le mura,
in questa incompiuta anima
della città,
rapita ormai dalla nebbia:
appena un vicolo chiaro, un angolo,
forse indolore,
balconi, persiane mai chiuse,
un brivido di ali sui tetti;
e torno fra le pareti
ancora fresche di tempere d’altri,
a dipingere solo emozioni
parole colline
campi di sole freddo sul mare.