Dopo Auschwitz

Anche se non so nuotare

vorrei tanto attraversare il mare;


non ho le ali per volare

eppure mi immagino a planare sopra la vallata;


non so suonare il piano

ma le dita mi fingono pianista di melodie mai scritte;


e non ho memoria dei sogni della notte

ma nascono ancora a frotte le emozioni:


non posso più credere ad un ‘Onnipotente’

e mi trovo a sperare contro la speranza.


* per la memoria dei lager, dei gulag, delle foibe



Leggi l’interpretazione di Lorenzo Spurio qui

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